L’ago della bilancia

L’ago della bilancia

“Se il Creatore fosse cosciente di Sé,

non avrebbe bisogno di creature coscienti”.

C.G. Jung

Se l’inizio è sempre l’”Uno”, l’Eden mitico dove le differenze non esistono e tutti gli esseri sono uniti, il “Due” è il momento dove questa totalità si differenzia e relativizza. La prova concreta che questo non è un racconto e che i miti sono davvero sempre attivi nella nostra vita, la troviamo nel passaggio dalla “fase uno” alla “fase due” di questa pandemia. L’immagine di sacro che ci ha accompagnato sino a qua si sta trasformando e noi con essa. Percepiamo chiaramente che l’energia è cambiata, che l’unità che ci coinvolgeva due mesi fa non c’è più e ci sentiamo tutti più frammentati. Se prima eravamo tutti uniti nelle nostre case ma separati gli uni dagli altri, ora l’unità e la separazione sono diventate più relative, riducendosi ad essere una dialettica sempre meno collettiva e più personale. Il Sacro sta cambiando e noi con esso. Cosa significa questo passaggio? Come abitarlo? In che direzione sta andando l’”inconscio transpersonale” che vive sotto, sopra, dentro e fuori di noi? Cosa vuole ancora questo evento? Cosa deve cambiare affinché se ne vada? E come bisogna comportarsi come individui? Una cosa è certa: l’opportunità ci è data. Ancora più di prima ognuno di noi è chiamato ad essere l’ago della bilancia tra il vecchio e il nuovo mondo, al fine di aiutare l’energia inconscia che si sta manifestando in questo cambiamento epocale ad incarnarsi e a rinnovare la coscienza.

Riflessioni sulla fase 2 in epoca di Coronavirus – domenica 10 maggio 2020 – Meeting su Zoom

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